Prendersi tutto. Io, Aristotele Onassis by Anna Folli

autore:Anna Folli [Folli, Anna]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza

COSTA GRATSOS

Ari si comportava come se non fosse nemmeno scalfito dal tradimento di Tina. E invece ne soffriva. Era sempre stato possessivo e, quando ricevette un dossier con tutti i particolari della settimana che Tina aveva passato a Rio de Janeiro con Renaldito, fu una ferita al cuore o, più probabilmente, al suo amor proprio.

Ormai Onassis aveva superato i cinquant’anni e il pensiero di essere stato sostituito con un ragazzo accrebbe le sue ansie. Si sentiva solo, nonostante tutta la gente che lo circondava, e non voleva che il suo matrimonio finisse. «Io e Tina siamo persone vulnerabili, senza più sogni» mi disse. «Ma abbiamo due figli e per nessuna ragione voglio mandare all’aria la nostra unione. Non è certamente perfetta, eppure siamo ancora una coppia».

Era abbattuto, consapevole che il tradimento di Tina aveva un significato diverso dalle sue tante infedeltà. Forse avrebbe voluto cambiare vita e rinunciare al piacere di quegli incontri femminili che gli regalavano l’illusione di essere ancora giovane, ma non ne era capace. Ed era altrettanto incapace di rinunciare all’alcol, che considerava la migliore compagnia delle sue serate.

In un primo tempo aveva finto di non sapere del legame di Tina con Herrera, sperando che fosse una cosa passeggera. Poi cercò di mostrarsi indifferente, ma alla fine si abbandonò a scenate violente. Cominciarono le urla, gli oggetti scagliati contro il muro; le liti si concludevano a letto e per una notte potevano fingere entrambi che l’antica passione fosse ritornata.

Ari era un uomo provato, ma le disavventure coniugali non gli impedivano di preoccuparsi dei suoi affari e, dopo il mancato accordo con l’Arabia Saudita, Montecarlo era ormai al centro dei suoi interessi.

Avere acquistato la maggioranza delle azioni della SBM significava ritirare i profitti del gioco al casinò e dei lussuosi alberghi del Principato. Il denaro entrava a piene mani, eppure sia Ari sia Ranieri erano certi che si potesse guadagnare di più. Ma non erano d’accordo sulle strategie da adottare: Ranieri voleva fare di Montecarlo uno sfavillante luna park aperto a quanti più turisti possibile, mentre per Ari quel lembo di terra affacciato al mare doveva rimanere un sogno abbagliante, riservato a pochi: solo ai ricchi e ai potenti del mondo.

«Ci vuole qualcuno che ne accresca l’immagine di glamour» ripeteva «e di esclusività. Per far parlare di Monaco, non c’è nulla che possa funzionare meglio di un matrimonio tra il principe e una bellezza venuta da lontano. E un’attrice americana potrebbe attirare molti ricchi compatrioti».

Una giovane moglie per Ranieri sarebbe stata una notizia di cui avrebbero parlato tutti i giornali. E tanto più bella e famosa fosse stata la fidanzata, tanto maggiore sarebbe stata la pubblicità che ne sarebbe venuta.

Per Onassis, avere un’idea significava agire e anche in questo caso si mise in moto, ma senza rivelare niente a Grimaldi.

Conosceva Mike Cowles, l’editore della rivista Look, amico di Marilyn Monroe, e gli parlò del suo progetto. Cowles combinò un incontro con la diva nella sua casa di campagna nel Connecticut e Marilyn parve entusiasta al pensiero di diventare una principessa.

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